Ecomuseo di Cella Monte : Un viaggio attraverso il globo nei meandri artistici autentici e ancestrali

Girotondo multietnico” di Terra Madre e Campa

E’ stato un viaggio attraverso il globo nei meandri artistici più autentici e ancestrali, dalle Ande al Senegal, dal Burkina Faso al Bel Paese, con tappe lungo tutto lo stivale a partire dalle valli cuneesi, culla della tradizione occitana, la magica alchimia di musica, cultura e ritmo del concerto “Simone Campa & Orchestra Terra Madre”, presentato domenica 30 luglio nella suggestiva corte di Palazzo Volta a Cella Monte, nell’ambito della rassegna “Suoni e canti dei mari e delle terre del mondo“.

Tempo di riflessione

In apertura, un brano dedicato ai migranti e al Mediterraneo, un tempo bacino di scambi culturali e, più recentemente, teatro di morte e di fuga per le popolazioni del Nord Africa e dell’Africa nera, eseguito da Kassoum Diarra con il Balafon, strumento musicale caratteristico dell’Africa Occidentale sub-sahariana, della famiglia degli Xilofoni. A seguire, una preghiera vesuviana dal titolo Madonna delle Grazie, arricchita da un’ode della tradizione Cristiana eseguita da un musicista del Senegal, dove, invece, il credo religioso maggiormente diffuso è l’Islam, a dimostrazione della connessione artistica nella radice più profonda della musica.

Dal Mediterraneo, il viaggio tra le latitudini del mondo è proseguito nelle Ande con una brano della tradizione peruviana commisto di escursioni calabresi per dare vita ad una vera e propria tarantella afro-aspromontana. E così via con un valzer della provincia di Lecce, fino al brano occitano alla fisarmonica di Roberto Avena, allungatosi in un’incalzante improvvisazione dialogica tra musicisti e strumenti, ora a due, ora all’unisono e ora tutti insieme.

Improvvisazione artistica

Altra improvvisazione artistica il brano eseguito con lo Xalam (strumento arcaico padre del liuto arabo) dal musicista e cantastorie Aliou Ndiaye (prima voce solista dell’Orchestra Nazionale del Senegal), quale omaggio alle persone della comunità del presente e del passato, tra le quali: il sindaco Maurizio Deevasis, il presidente dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni Corrado Calvo, Enrico Regis di Piemonte dal Vivo e Paola Pugno della segreteria ecomuseale. Sempre a cura di Ndiaye, voce acuta e profonda, anche, il suono dei tamburi africani.

L’inno dellorchestra

Brano clou del concerto, è stato l’Inno dell’Orchestra Terra Madre “Cielito Lindo” scandito dal peruviano Felix Hinostroza, suonatore di Charango e flauto di pan. Ad armonizzare il tutto, l’alta regia musicale, artistica e narrativa del polistrumentista Campa (voce, flauti armonici, chitarra battente, balafon, djembé e percussioni).

“L’Orchestra Terra Madre è un vero e proprio laboratorio di alchimie musicali, di sperimentazione artistica e di ricerca etnomusicologica, che attraversa la world music, le musiche di trasmissione – orale e le tradizioni agropastorali” ha spiegato Campa: “un contenitore creativo che dà vita ad un repertorio in cui è possibile ascoltare formule uniche di accostamento stilistico: la lingua occitana che si fonde con i ritmi del Nord Africa, le sonorità mediterranee che incontrano i ritmi sudamericani, i dialetti piemontesi che si intonano su melodie dei “raga” indiani, i tamburi parlanti del Senegal che accompagnano ad un canto a tenore della Sardegna, offrendo in ogni concerti nuove invenzioni sonore”. Dal pubblico, ripetuti applausi e larghi consensi per un appuntamento di grande trasporto per un’ideale girotondo multietnico, culturale e artistico di rara bellezza.

Chiara Cane

fonte: Il Monferrato, 01.08.2023

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Il Suono del Mare

Nella corte di Palazzo Volta a Cella Monte ci sarà il concerto di Simone Campa dedicato alle musiche del Mediterraneo. Si esibirà con l’orchestra terra madre a Lecco museo della pietra da cantoni spazio che racconta dell’epoca in cui c’era l’acqua salata al posto delle colline.

L’EVENTO – L’eco del mare che fu, in quello che ho già il Monferrato, tornerà a risuonare oggi a Cella Monte nei suoni e canti dei mari e delle terre del mondo. L’evento porterà nella corte di Palazzo Volta, sede dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, un laboratorio di tamburi del Mediterraneo e il concerto di Simone Campa e Orchestra Terra Madre. Si tratta di uno dei percorsi di “Ecomusei palcoscenico naturale” progetto nato e sviluppato da Piemonte dal Vivo in sinergia con Regione Piemonte, Abbonamento Musei e Rete Ecomusei Piemonte per promuovere questi luoghi di cultura attraverso lo spettacolo dal vivo.

“Per valorizzare il legame con l’identità e la storia geologica raccontata dall’Ecomuseo, abbiamo selezionato tradizioni e canti legati al mare” racconta Simone Campa. Torinese con origini pugliesi, Campa é musicista, suonoterapeuta e curatore di eventi e  rassegne, impegnato da anni in ricerche antropologiche ed etnomusicologiche relative alla funzione sociale e comunitaria della musica di trasmissione orale.”

Fondatore della compagnia artistica la Paranza del Geco, una delle esperienze di musica di tradizione più longeve in Italia con oltre 20 anni di attività, Campa nel 2014 ha ideato con il fondatore di Slow Food Carlin Petrini l’Orchestra di Terra Madre, una comunità internazionale di musicisti che valorizza la ricchezza insita nelle diverse identità e culture attraverso suoni, dialetti, danza e tradizioni popolari della Terra.

“A Cella Monte proporremo molti canti del Mediterraneo, che considero una delle culle della civiltà, non solo occidentale. Per questo ci saranno anche musica dell’Africa del Nord e del Medioriente, con particolare attenzione alla Turchia e alla Grecia; quest’ultima è un ponte tra quelle terre e l’Europa continentale. Eseguiremo anche musica del mare caraibico, legate in particolare alla tradizione afroamericana e afrocubana”.

Il concerto in programma alle 17,30 (biglietto a 5 euro; prevendita su viva ticket.com; oppure acquisto in loco da un’ora prima dell’inizio). Sul palco con Campa ci saranno Aliou Ndiaye dal Senegal, che canterà e suonerà lo xalam, Kassoum Diarra dal Burkina Faso, al balafon e djembè,  Felix Hinostroza dal Perù, che canterà e suonerà il charango, e Roby Avena, musicista di spicco della scena occitana piemontese che si esibirà con la fisarmonica. Al mattino, alle 10:30, si terrà inoltre il laboratorio di tamburi del Mediterraneo, con attività che ruotano intorno i tamburelli del sud Italia, i tamburi africani, mediorientali e sudamericani. I partecipanti, sotto la guida di Campa e dei percussionisti dell’ Orchestra di Terra Madre, si cimenteranno quindi con ritmi tradizionali, rituali e popolari. Il laboratorio è adatto a tutte le età e ed è a ingresso gratuito, con massimo 30 posti disponibili (prenotazioni al 342 9417891).

“Il cortile dell’Ecomuseo – osserva il presidente Corrado Calvo – è un contenitore naturale perfetto per ospitare manifestazioni di qualità e questa volta gli strumenti di musicisti accompagneranno il pubblico in un ideale ritorno al passato, quando terra e mare erano il paesaggio del nostro Monferrato. Sarà una speciale occasione per accogliere il mondo, con suoni, canti e danze di terre e mari non più distanti”.

Marina Maffei

fonte: La Stampa, 30.07.2023